Menu Chiudi

Visita Cantina Pellegrino, Fine corso di 1° Livello Menfi.

Varcando i cancelli di Cantine Pellegrino 1880 si respira l’aria della storia vitivinicola siciliana ma con lo sguardo rivolto verso il futuro.

Si conclude così, sabato 19 marzo, il corso di qualificazione professionale per Sommelier di primo livello a Menfi, con la visita in cantina organizzata da Francesco Baldacchino delegato Ais di Agrigento e Caltanissetta e vice presidente Ais Sicilia e accompagnati dal responsabile servizi della delegazione Calogero Trupia con i sommelier Accursio Santangelo e Nicola Butera

La visita inizia al vigneto didattico dove vengono spiegate le principali caratteristiche dei vitigni autoctoni per eccellenza: Nero d’Avola, Grillo e Zibibbo. Il racconto della cantina, delle sue sedi (Marsala, Pantelleria e contrada Gazzerotta dove si trovano la maggior parte dei vigneti)  a cura di Noemi, responsabile Enoturismo, si intreccia indissolubilmente con quello del Marsala e della famiglia stessa.
Il tour delle bottaie nelle cantine storiche dove dal diciannovesimo secolo riposa il prezioso Marsala e dove “riposa” ad eterna memoria il calco in dimensioni originali della nave punica del 300 a.C. che la famiglia Pellegrino ha contribuito alle operazioni di recupero e restauro, rende questa esperienza totalizzante, una autentica full-immersion nell’enologia e nella storia siciliana.

Grande entusiasmo e coinvolgimento tra i corsisti che affrontano con  anche la seconda parte della giornata dedicata ad una degustazione di prodotti tipici e una selezione di vini i tutto nell’incantevole sala degustazione creata a terzo piano dei vecchi silos finemente restaurati. La degustazione  guidata da Sara responsabile Marketing.

 Il primo vino in degustazione è  Salinaro 2021, Grillo  abbinato al famoso pane cunzato di marsala

Il vino presenta una luminosa veste giallo paglierino di  vivida consistenza. Al naso è un intenso caleidoscopio di profumi  di pesca, mela verde intrecciate a note di basilico, erba falciata e sbuffi minerali. Al palato il vino mette in mostra un ottimo equilibrio, con un finale caratterizzato da note fruttate e saline.

A seguire Gibelè 2021 Zibibbo in abbinamento alla  bruschetta con paté di capperi acciughe e pecorino

Giallo paglierino vibrante e consistente avvolto dai sentori che ci parlano dello zibibbo, pesca, albicocca salvia di ottima intensità. Il palato è caratterizzato da un’ottima morbidezza accompagnato da buona spalla acida. Finale sapido e di perfetta corrispondenza con le note olfattive di frutta ed erbe aromatiche.

 Il Gazzerotta Nero d’Avola 2020 abbinato ad un classico arancino al ragù è il giusto proseguimento al percorso gustativo offerto da Cantine Pellegrino

Manto rosso rubino con riflessi violacei con note di frutta rossa, rosmarino, rosa che si mescolano perfettamente a quelle tostate date dal legno (dove il vino sosta per 12 mesi). Il vino in bocca è morbido, avvolgente. Chiude con un finale sapido e di frutta rossa.

 La degustazione prosegue con due Marsala:

Marsala vergine soleras abbinato ad un formaggio vaccino stagionato 14 mesi.

Luminosissimo giallo dorato di  grande consistenza. All’olfatto il vino è ampio, ci racconta di fichi secchi, mandorle, albicocca disidratata, scorza d’arancia candita, salvia. In bocca è secco, morbido, alcol e freschezza sono perfettamente bilanciati. Finale molto persistente, dove si intrecciano le note agrumate a quelle di fichi secchi.

Il gran finale è con Marsala Superiore Riserva Dolce 2013 in abbinamento alle tipiche cassatedde marsalesi

Il lento girare nel calice riempie di luce il giallo dorato, che esplode nei sentori di miele, note di pasticceria, salvia e qualche accenno di idrocarburi. Al palato un perfetto bilanciamento tra dolcezza e freschezza. La nota di miele ritorna al palato e caratterizza un finale di buona lunghezza.

La giornata volge al termine lasciando gli aspiranti sommelier di Menfi ricchi di tutto il bagaglio culturale che una cantina come Pellegrino è capace di evocare dove Storia e Modernità si intrecciano e alimentano una visione proiettata al futuro  dell’enologia siciliana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *